Tutela del Saarloos WolfHund in Italia
EDUCAZIONE NATURALE
1° incontro a Roma 13/04/2014 - Domenica scorsa, il 13 aprile, finalmente ho avuto il piacere di conoscere i Nipotini Rossi: Uria e Ulrik.
A dire il vero Uria avevo avuto già modo di conoscerla, ma in maniera molto fugace, per cui averla qui per sei meravigliose ore, assieme al Fratellone e alle loro famiglie è stato davvero bello.
Ore 10, al campo sotto
casa: Manuela e Uria (et splendido Branco); Eddy e Ulrik (et
splendida Figlia); Titti e Akylah e Elvyys; Silvia e Reyel e Akuna,
puntualissimi e pronti per affrontare un’impegnativa mattinata di
teoria e pomeriggio di pratica.
Saluti rapidi e via subito in campo a studiare!
Ulrik è il primo a farci da Mentore:
- Entro in campo; il Rosso entra al guinzaglio con Eddy; aspetto
che tutti gli altri siano accanto a noi e chiedo a Eddy se può
lasciare Ulrik libero oppure se pensa che ha bisogno di passeggiare
con lui al guinzaglio per conoscere il territorio. Eddy mi risponde
‘’no, posso liberarlo’’. Bene allora, si comincia la lezione.
Ulrik appena si sente libero, si allontana un poco dal gruppo
trotterellando; le orecchie sono in attenzione, le coda copre gli
odori, è tenuta bassa, ma il riccio finale è sollevato; non sembra
a suo agio, e solo dopo pochi minuti fa ‘’cacchina’’ in campo.
Sicuramente un po’ di stress aiuta l’espletazione del ‘’bisognino’’
ma è molto probabile anche che dovesse farla e non ne poteva
più.
Mentre il Rosso finisce di ‘’operare’’, scambio due chiacchiere con
il gruppo per far sentire ad Ulrik un’atmosfera amichevole, non
vorrei mai che se avesse lasciato il suo ricordino per stress,
almeno noi non avremmo aggravato la situazione.
Parlando e ‘’dicendo anche qualche fesseria’’ il Cane, nel
nostro caso il Saarloos, può identificare le nostre intenzioni e
cogliere quelle sfumature che possono tranquillizzarlo o
innervosirlo a seconda di ciò che riesce a raccogliere.
Una raspata accanto al suo segnale come rafforzativo del suo
passaggio e il Ragazzo si allontana da lì; passa in mezzo al gruppo
che, a parte due componenti, Titti e Silvia, conosce benissimo; la
sua coda è un pochina più staccata dalla copertura degli odori e
decisamente è più a suo agio. Invito tutti a spostarsi verso il
centro del campo. Tutti obbediscono all’unisono ma con fare
silenzioso!
Questo non è un buon comportamento per i motivi spiegati sopra, e
lo faccio notare! Il gruppo comincia a chiacchierare! Bene!
Non che lui mostri chissà quale disagio, però non è proprio
tranquillissimo, quindi perché andargli a lavorare contro?
Come possiamo vedere che non è tranquillissimo?
Dal suo trotterellare sempre alla stessa velocità quasi avesse
inserito una scheda di comportamento stereotipato. In questo
riconosco il movimento del Lupo, allorquando si muove allo scoperto
e in pieno giorno: trotterella a passo veloce ma non troppo, gira
la testa per controllare da una parte e dall’altra, la via che sta
percorrendo.
Arrivati verso la fine del campo apre un po’ la bocca.
Ci fermiamo e ci mettiamo a chiacchierare, Ulrik comincia ad
assaporare gli odori uno per uno e piano piano rallenta il suo
passo, si interessa a odori del confine con l’interno della
campagna circostante.
Mentre noi continuiamo a star lì verso la fine del campo (lato
opposto alle macchine), il Rosso se ne torna in direzione della
base. Dopo un po’ uno dei Figli di Manuela, si stacca da noi e va
in quella direzione, seguito a breve distanza dalla Bimba di
Eddy.
Il Rosso, vedendo il Piccolo di Manuela gli si accoda e quando esce
dal campo vorrebbe seguirlo. Da quel lato c’è la sua amata
Sorellina.
In Ulrik vedo molto del
Cane Lupo di Saarloos di un rango elevato.
È diffidente nel giusto, ha un temperamento medio che lo aiuta ad
essere attento sulle vicende e sulle estraneità senza mandarlo su
di giri. Il suo ruolo in un Branco non può essere ancora
individuato, quel che si può vedere è il saper anche essere
indipendente ma ancor più il bisogno di appartenere.
Una ventina di minuti
sono passati. Forza Ragazzo, vai pure a riposare.
Entra in campo Uria:
- Lei corre! … non ce la fa a fare le cose con calma, a vederla
sembra che la terra le scotti sotto i piedi.
Perlustra tutto a velocità sostenuta. Prende visione delle nostre
posizioni. Torna indietro in prossimità dell’entrata, trova un
odore particolarissimo e ‘’zac’’, come se fosse essenza di Rosa, ci
si strofina ben bene sopra. Manuela ci racconta che è una cosa che
fa, e fino a che la fa con erba e odorini vari bene, il dramma è
quando si ‘’improfuma’’ di olezzo di pesce.
Come se niente fosse, anzi, oserei dire appagata dalla cosa,
prosegue la sua analisi del posto.
I suoi atteggiamenti enunciano il suo ruolo di esploratrice. Ma è
anche una Fanciullina per cui, li alterna a moine infantili. Non
ancora cresciuta, non ha la sicurezza e la scaltrezza di
un’esploratrice. Lei prende odore per avere più forza e poter
sembrare di più. Stai tranquilla bellissima Saarloosina, avrai
tempo per crescere!
Non sottovalutando comunque che questo può significare anche molte
altre cose, fra le quali un equilibrio interiore. Essendo il
Saarloos molto espressivo nel comportamento mimico senza dover
ricorrere per forza alla gestualità per comunicare con il prossimo,
con le sue azioni ci sta dando una marea di informazioni.
Come prende possesso degli odori (forse) più importanti, eccola
selezionare quello che più le interessa, l’odore del fratello. E
vedendola così, mi viene spontaneo capire perché esiste un legame
così grande con Ulrik. I due Rossi hanno bisogno l’uno dell’altro
per ruolo e mansioni.
Interessante vedere come questa Ragazza alterna momenti di serenità
a momenti un tantino insicuri; il suo mutevole stato d’animo è
proprio dalla sua infantilità.
Mostra la diffidenza in maniera molto celata, così come il suo
voler chiedere a chi conosce di uscire dal leggero imbarazzo in cui
si trova.
A volte trotterella anche lei come il Fratello, pur facendolo in
modo diverso e la diversità sta nella distensione della
muscolatura; a volte si allontana e cerca un odore da un lato della
strada e subito dopo va a cercarlo in fondo al campo; si rotola
ancora davanti al cancello di entrata e tutta contenta al richiamo
dei suoi familiari arriva gioiosa nel gruppo.
Anche Lei, come il Fratello, avallano le mie teorie sul Branco ‘’Uno di Uno’’.
Come premio per questa meravigliosa lezione che ci hanno dato i due Rossi, li lasciamo liberi di star insieme nel campo a giocare un po’ e a completarsi l’un con l’altra.
Dopo i Saarloos, entrano in campo in coppia, Reyel e Akuna e a seguire Elyys e Akylah.
Loro oramai sono di
casa; quello che vogliamo vedere dal loro comportamento è
l’interesse che mostrano o meno dopo la presenza di due nuovi
scolari.
Le due coppie mostrano atteggiamenti similari: perlustrazione,
immagazzinamento di dati (odori) e manifestazione consequenziale di
ciò che hanno letto nel campo.
Akuna avanti, veloce come sempre, pronta a raccogliere tutto il
raccoglibile nel minor tempo possibile, Reyel dietro ad Akuna, alla
‘’sua’’ velocità, molto diversa da quella della compagna,
filosofeggiando sulle notizie fa tutto il giro; Elvyys, molto
simile a Reyel dà la linea di guida, Akylah, dietro di lui cammina
veloce, ma è attenta a non superare il suo compagno (quindi
praticamente balla sul posto!!!).
Le due femmine pur assomigliandosi (impetuose e aperte), sono
diverse, e infatti si pongono in posizioni opposte; in più, la
prima marca il territorio sovrapponendo il suo odore a quello degli
ospiti (rimarchi odorosi nei confronti degli estranei e non segnali
di dominanza); la seconda rafforza l’odore lasciato da Elvyys
(marcatura).
Interessante vedere i due maschi, simili forse anche di più di
quanto può apparire, seppur con alcune differenze sostanziali
dettate probabilmente dalle razze di appartenenza. I rimarchi
lasciati, sono lasciati senza grossolanità e sia Reyel che Elvyys,
non mostrano platealità nell’apporli, cosa che non si può dire
delle rispettive compagne.
Interessante è stata la differenza del lasciare i propri odori di
tutti e 6 i Ragazzi. Siamo stati spettatori di 4 tipologie di
segnali.
Bellissimo!
Terminato lo studio del comportamento degli scolaretti (dovrei chiamarli più giustamente ‘’insegnanti’’), ci attardiamo nel campo, alternando le tre coppie, a parlare di istinti e qualità naturali.
Finita la teoria, come augurio di ‘’buon pranzo’’ dico : Ragazzi mi raccomando tutti a studiare! ;)
Alle 13.45 scappo a
casa.
Appuntamento fra un’ora
Ore 14.45 :
ECCOMI!
E loro stanno ancora bivaccando!
Titti ha finito, bene
via di corsa a tracciare una pista dritta lunga tutto il campo per
Akylah.
A ruota ci segue Manuela e dopo poco Eddy. Anche a loro faccio
preparare due piste dritte lunghe tutto il campo.
Elvyys, Akuna e Reyel oggi niente pista, il campo a nostra disposizione non è sufficiente per tutti, ci vedremo in settimana per lavorare anche con loro.
ViDEO PiSTE - i video sono visibili solo per i corsisti
Terminate le piste, si
torna nel campo della mattina, ed entrano nell’ordine: Silvia e
Reyel; Eddy e Ulrik; Titti e Elvyys, per lavorare sulla
docilità.
La docilità è il rispetto che si mostra e si ha per il compagno.
Ora che sia l’uomo o il Cane a dover lavorare su questa QN, la cosa
non cambia, cambia il modo di approcciarsi al lavoro, cambiano le
intenzioni e cambiano le motivazioni a seconda di ciò che si è e
che si prova per l’altro.
Unire la sequenza di avvicinamento ad un buon grado di intesa vuol
dire che esiste un particolare feeling fra chi chiede e chi
risponde … fino a che questo feeling sarà posticcio, né noi, né il
nostro Cane saremo in grado di lavorare con docilità.
Reyel, Elvyys e Ulrik,
mostrano tutti e tre una stessa caratteristica in determinate
situazioni: se c’è qualcosa di più interessante non degnano di uno
sguardo le controparti, oppure se hanno un problema di ‘’x’’
natura, non è sempre sulle loro compagne, parlando di Reyel e
Elvyys che conosco da molto tempo, che cercano la soluzione, e
riferendomi a Ulrik, non è sul suo compagno che cerca la soluzione,
almeno per quel che posso vedere ora, non conoscendoli non posso
generalizzare.
Devo dire che a volte, i Canetti, hanno pure ragione, perché di
errori le persone ne fanno tanti e non parlo solo nell’ambito del
campo scuola, ma anche nel contesto del mondo fuori dal ring. Non
volutamente per carità, solo per non conoscenza e per il fatto che
logicamente per le persone è più facile ragionare da sapiens che
non da Cane, e spesso capita che per non sbagliare ‘’lasciano
correre’’. Così facendo il Cane non trova un indirizzo da seguire e
improvvisa come gli detta l’istinto. Logico pensare che se in
talune circostanze dove aveva bisogno di una guida, non l’ha
trovata che in se stesso, continui a cercarla in se stesso quando
ha un problema. A discolpa della persona posso aggiungere che
quando si è emotivamente coinvolti, non è facile rimanere lucidi.
Le emozioni sapiens essendo molto più intense di quelle di un Cane,
spesso trovano sfogo in maniera esagerata che il Cane interpreta
come squilibrio, ciò li porta a diffidare della persona e ad
allontanarsene. Ancora una volta trovo una logicità di pensiero se
e quando essi hanno un problema, un dubbio, un’insicurezza, non
affidarsi alla persona che ritengono non troppo equilibrata nel
comportamento.
Uno squilibrio è anche ignorare.
Le tre Fanciulle: tre
saette, sprintose ed esuberanti.
La Piccola Uria ha avuto qualche incertezza, ma era normalissimo
per come è fatta lei e per la razza a cui appartiene. Entrate in
campo, Manuela e Uria hanno mostrato di avere un’intesa e finchè le
richieste di Manuela sono state per Uria interessanti, la
Saarloosina è stata splendida.
Nelle incertezze, ha fatto la Saarloos! In quei momenti la sua
attenzione era rivolta non a Manuela ma al lato del campo dove
erano gli altri, e forse più precisamente dove era Ulrik (il loro
legame è splendidamente fantastico!) ma non possiamo esserne certi
… Manuela in queste occasioni si affida un po’ troppo al guinzaglio
(limite margine errore), normalissimo anche questo visto che ha
cominciato da poco ad entrare in un mondo completamente diverso, ed
è stata molto brava a mantenere la calma pur non sapendo
esattamente come comportarsi – nota di merito perché tante persone
diventano insicure, a volte un po’ isteriche o rinunciatarie. Nella
loro seduta di lavoro, la cosa più bella da vedere è stata quando
Manuela è riuscita ad entrare in sintonia con Uria, con quello che
doveva fare e con quello che doveva trasmettere: la docilità della
Lupetta si è mostrata così come la duttilità e in un battibaleno
Uria ha detto a Manuela ‘’ok ho capito, lo faccio!’’ bellissimo
davvero stare lì accanto a loro, bellissimo vedere come da un po’
di conflitto d’intesa, cambiando appena, si riesce ad entrare nella
magia del mondo senza veli.
Da aggiungere per Manuela e Urietta che le poverine sono capitate nel bel mezzo di un tuonare lontano (ma neanche tanto) e a qualche goccia d’acqua … un dispiacere enorme, perché alla piccola ne le ci voleva anche un’ulteriore novità dopo le tante della giornata.
Akuna e Akylah sono di
casa è vero, ed è vero che è molto più tempo che lavorano rispetto
ad Uria, quindi le loro risposte era normale che fossero
differenti.
Delle loro sedute di lavoro, sono rimasta abbagliata dalle chiamate
e dagli allineamenti di Akylah, e dal lavoro fra gli ostacoli di
agility di Akuna. Una luce particolare era fra le 2 coppie e …
davvero non saprei cosa altro aggiungere se non
‘’Meraviglioso!’’
Ho passato una
bellissima domenica, ringrazio Silvia, Titti, Manuela e Eddy (et
Branchi umani ? ), per la piacevole compagnia, per le interessanti
lezioni di tutti i loro Beniamini che come sempre, giorno dopo
giorno, ci fanno crescere un pochino nella conoscenza del
linguaggio di Madre Natura.
Spero siano rimasti contenti anche loro della giornata scolastica e
del campo Stella Grigia.
E un ringraziamento al’insegnante dei Rossi, Stefania, per il
lavoro che sta facendo con loro e i rispettivi compagni.
A presto! – Barbara
p.s.
FATE I COMPITI A CASA! ;)
Corso Scolastico di Specializzazione
Relazioni sul corso
2013/2014
5° incontro - Roma
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