Tutela del Saarloos WolfHund in Italia
Nanismo ipofisario
La ghiandola pituitaria o ipòfisi è una ghiandola alla base del
cervello che produce ormoni.
Questa ghiandola delle dimensioni di un pisello consta di tre
parti: l'ipofisi anteriore, il lobo intermedio e l'ipofisi
posteriore. L'ipofisi anteriore sintetizza e secerne sei ormoni,
necessari per numerose funzioni corporee come la crescita, la
riproduzione, l'allattamento, il metabolismo e la gestione dello
stress. Qesti 6 ormoni sono:
• Ormone della crescita (growth ormone) GH, essenziale per la
crescita
• Ormone tiroide-stimolante TSH, regola le funzioni della
tiroide
• Prolactina PRL, regola le funzioni dell'allattamento
• Ormone follicolo-stimolante FSH e ormone luteinizzante LH,
essenziali per l'ovulazione
nelle femmine e per la produzione di sperma nei maschi
• Ormone adrenocorticotropo ACTH, stimola la corteccia
surrenale
Ogni difetto nello sviluppo della ghiandola pituitaria si
traduce nella non produzione di uno o più ormoni pituitari. Nei
cani il deficit congenito dell'ormone GH o Nanismo Ipofisario, è
l'esempio più evidente di difetti nello sviluppo dell' ipòfisi.
Questo disturbo ereditario recessivo è riscontrato con maggiore
frequenza nei Pastori Tedeschi ed è stato osservato anche nel Cane
Lupo di Saarloos. Il difetto genetico che causa una deficienza
congenita di GH nel Pastore Tedesco è lo stesso anche nel Cane Lupo
di Saarloos poichè disturbo in quest'ultima razza è comparso dopo
che il Pastore Tedesco è stato utilizzato nella riproduzione dei
Cani Lupo di Saarloos.
Esemplari affetti da Nanismo Ipofisario di Pastore Tedesco e di
Cane Lupo di Saarloos presentano una deficienza combinata degli
ormoni GH, TSH, PRL e genadotropine. Invece la secrezione di ACTH è
nella norma.
I cani portatori del gene mutato che causa il Nanismo Ipofisario
non presentano sintomi e appaiono esattamente uguali ai cani non
portatori. Dal momento che il Nanismo Ipofisario è un disordine
recessivo di un singolo gene, la nascita di un esemplare malato
indica che entrambe i genitori sono portatori del gene
mutato.
Nella stessa cucciolata i cani malati sono significativamente più
piccoli dei loro fratelli sani, mantenendo comunque le proporzioni
corrette. Un' altra manifestazione clinica del nanismo è che gli
esemplari malati non sviluppano il pelo da adulto, col tempo
perderanno il pelo da cucciolo e svilupperanno l'alopecia. Il
ritardo nella crescita e l'anomalia nel pelo diventano molto
evidenti attorno al secondo e terzo mese d'età. Il pelo viene perso
facilmente e dove manca la pelle comincia a diventare squamosa e
iperpigmentata rendendo la pelle di colore scuro. Inoltre, a causa
delle scarse
difese immunitarie locali della pelle, gli esemplari malati sono
soggetti a numerose infezioni batteriche cutanee.
I segni clinici della malattia non si limitano all'aspetto
esteriore del cane. L'esemplare malato soffre di un ampio spettro
di manifestazioni cliniche ben peggiori dell'alopecia o delle
infezioni cutanee. Per esempio la carenza dell'ormone GH ha come
effetto il sottosviluppo renale, causando danni cronici ai reni.
Allo stesso modo la carenza di TSH produce una scarsa attività
della ghiandola tiroidea rendendo l'animale lento e poco attivo. La
carenza di gonadotropine si traduce in una non discesa di uno o
entrambe i testicoli nel maschio (criptorchidismo). Le femmine
invece riescono ad andare in calore ma non ad ovulare. Si può
quindi convenire che il Nanismo Ipofisario sia una malattia con
effetti molto gravi. Anche se l'apparenza esteriore dell'esemplare
malato porta ad una diagnosi ovvia, la diagnosi finale dovrebbe
basarsi sulle “prove di simulazione ipofisaria”. Questi test sono
in grado di rilevare in che misura vi sia carenza o deficit degli
ormoni GH, TSH, PRL,LH, FSH. La logica vorrebbe che il cane malato
fosse curato con ormoni GH canini e ormoni tiroidei.
Curare l'animale con ormoni tiroidei è semplice, ma non è possibile
somministrare GH canini dal momento che non sono disponibili per
uso terapeutico. Tuttavia la ricerca ha dimostrato che I GH suini
sono identici ai GH canini, rendendoli una buona alternativa per il
trattamento della malattia. Senza cure appropriate, la prognosi a
lungo termine è scarsa. Molti esemplari affetti da nanismo
ipofisario non vivono più di quattro o cinque anni. Alcuni
raggiungono anche età più avanzata, probabilmente perchè in alcuni
casi la ghiandola pituitaria produce ancora un piccolo quantitativo
di ormoni. Anche se la prognosi migliora in maniera significativa
quando l'esemplare viene curato, rimane comunque sempre una
prognosi riservata. Dovrebbe essere quindi chiaro che la nascita di
animali affetti da questa grave malattia andrebbe evitata. A questo
scopo non bisognerebbe lasciare accoppiare due cani portatori. Il
problema è che non si possono distinguere dall'apparenza esteriore
i cani portatori da quelli non portatori. Per distinguerli è
necessario fare un Test genetico. Dopo anni di intensiva ricerca
presso il Dipartimento delle Scienze Cliniche degli Animali da
Compagnia dell'Università di Utrecht questo test è ora possibile!Se
questo test fosse fatto su tutti i
soggetti riproduttori, il Nanismo Ipofisario verrebbe completamente
eliminato sia nel Pastore Tedesco che nel Cane Lupo di
Saarloos.
Potrebbe sembrare che il test non abbia una grande importanza dal
momento che la malattia si presenta solo occasionalmente. Tuttavia
si dovrebbe tenere a mente che molti esemplari malati di Nanismo
Ipofisario muoiono nell'utero o subito dopo la nascita. E'
necessario anche essere informati del fatto che se anche solo l' 1%
dei cani fosse malato, ci sarebbe il 18% della popolazione della
stessa razza che è portatore della mutazione. Questo vuol dire che
il numero dei portatori è e diventerà più alto di quello che
comunemente si pensa. Nel momento in cui due portatori venissero
fatti accoppiare, una media del 25% della loro progenie
nascerebbe
malata e metà dei fratelli sarebbe portatrice della malattia. Per
il test genetico sono necessari 4ml. di sangue, raccolti in una
provetta con EDTA.
In breve, il Nanismo Ipofisario è una malattia seria e incurabile,
la cui incidenza è molto sottostimata. La buona notizia è che
esiste un test genetico per individuare i cani portatori della
mutazione. Se tutti i riproduttori fossero testati (basta una
volta), e fosse applicata una corretta politica di allevamento,
questa grave malattia potrebbe essere completamente eliminata.
Fig. 9 Cane Lupo di Saarloos nano a 4 mesi, Pastore Tedesco nano a 2 anni.
Fonti: Annemarie Voorbij e
Hans Kooistra
Dipartimento
delle Scienze Cliniche degli Animali da Compagnia
Facoltà di
Medicina Veterinaria, Utrecht University
Utrecht,
Olanda
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