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Cataratta
Fig. 11 Cataratta (foto di David William 2011)
In linea generale la cataratta è una malattia dell’occhio che si manifesta con opacità e perdita di trasparenza del cristallino. Ciò provoca un deficit parziale o totale della vista, dipende da quanto è estesa e dalla sua localizzazione. Ci sono diversi modi per classificare la cataratta. Possiamo avere quella incipiente (non si vede quasi mai perché il proprietario non se ne accorge), quella immatura (c’è l’opacità, ma si riesce comunque a vedere il riflesso del fondo oculare), quella matura (opacità totale e assenza del riflesso del fondo oculare) e infine quella ipersatura (raggrinzimento del cristallino con diminuzione del suo volume). A volte si definisce la cataratta in base alla sua localizzazione ed ecco che avremo quella capsulare anteriore, la sottocapsulare anteriore, la nucleare anteriore e posteriore e via dicendo. Può essere primaria o secondaria a seconda che ci sia o meno una causa; fluida, dura, molle se ci basiamo sulla consistenza; stellata, puntata, cuneiforme e pulverulenta se guardiamo alla forma dell’opacità; congenita, neonatale, giovanile o senile se si valuta l’età di insorgenza. Ed è proprio di queste ultime che parleremo:
cataratta congenita: può essere provocata da una predisposizione ereditaria genetica (il che significa che gli animali in cui si sospetta questa forma non devono essere fatti riprodurre), ma anche da malattie infettive o da sostanze tossiche a cui il feto viene esposto. Di solito la cataratta congenita si accompagna a macroftalmia, persistenza di strutture vascolari fetali (se persiste la membrana pupillare si ha opacità della camera anteriore, se persiste la tunica vascolare si ha opacità posteriore), lenticono.
cataratta senile: causata dal normale processo di invecchiamento del cristallino, anche in queste si sospetta una base ereditaria. La degenerazione in questo caso è lenta e di solito l’evoluzione è verso la forma matura. Da non confondere con la nucleosclerosi del cristallino, processo di invecchiamento fisiologico che determina un aumento della densità della parte nucleare della lente (mentre nella cataratta senile si hanno delle strie opache che assomigliano un po’ ai raggi delle ruote) e un colore grigio della pupilla, non biancastro
cataratta primaria: la si definisce così quando non c’è una causa scatenante della patologia. Spesso è su base ereditario-genetica, spesso recessiva e evolutiva, anche se lentamente
cataratta secondaria: di solito si riconosce una
causa scatenante, come un trauma, tossici (anche alcuni farmaci
come amino glicosidi, disofenolo, diazossido, ketoconazolo,
dimetilsulfossido), malattie metaboliche, carenze dietetiche o
secondaria ad altre malattie dell’occhio come l’uveite, il
glaucoma, la degenerazione retinica ereditaria (Pra) e la
lussazione della lente. Da sottolineare la cataratta diabetica,
quella da ipocalcemia e quella da ipercupremia. Spesso la si vede
anche nei cuccioli alimentati con latte in polvere per carenza di
arginina (inizia come una lesione brunastra e poi provoca opacità
perinucleare bianca)
Prevenzione: Un apporto sufficiente di Luteina con la dieta può
contribuire a ridurre il rischio di una degenerazione retinica e a
migliorare lo stato di salute generale degli occhi. Il carotenoide
viene assorbito durante il processo di digestione e trasportato dal
sangue alla retina. Nell’occhio la luteina esplica la propria
azione protettiva sui tessuti, intercettando, da un lato le
sostanze nocive (come i radicali liberi) e assorbendo, dall’altro,
i raggi UV dannosi della luce solare. . La carenza di luteina porta
ad un aumento del rischio di sviluppo di un offuscamento del
cristallino dell’occhio, la cosiddetta cataratta . Un apporto
sufficiente di luteina con l’alimentazione, sotto forma di
integratori alimentari, può contribuire ad una notevole riduzione
del rischio di formazione di cataratta .
Diagnosi: avviene tramite la visita clinica e quella oculistica con strumentazione particolare. La cataratta può poi essere associata ad alcune complicanze: uveite facolitica (infiammazione cronica), uveite facoclastica (distacco della retina), lussazione del cristallino.
Terapia: fondamentalmente si ricorre alla chirurgia visto che la terapia medica non ha ancora raggiunto buoni risultati. Fermo restando alcuni capisaldi: prima di operare la cataratta bisogna valutare tramite retinografia che la retina funzioni correttamente altrimenti l'operazione chirurgica non avrebbe senso. Inoltre in caso di cataratta da diabete se non si riesce a controllare perfettamente la glicemia non ha senso operare perchè, al successivo sbalzo glicemico il cristallino si opacizzerebbe nuovamente.
Prevenzione tramite luteina.
La luteina contribuisce:
a prevenire la degenerazione retinica
a prevenire la cataratta
a favorire la normale funzionalità e la salute dell’occhio
a proteggere contro i radicali liberi (antiossidanti) ostacolando
in modo particolare la perossidazione dei lipidi
Se ingerita sotto forma di integratore alimentare, la Luteina
dovrebbe essere assunta sempre durante i pasti poiché, essendo
liposolubile, viene meglio assorbita con un pasto con la presenza
di grassi. Nei nostri animali domestici specie nel cane
l’insorgenza di cataratta sta interessando sempre piu’ animali
giovani ,questo e’ dovuto ad un eccesso di inquinanti tossici
ambientali ed alimentari che richiedono una maggiore integrazione
di antiossidanti spesso carente nel cibo industriale . La cataratta
e’ l’espressione (oltre all’evoluzione senile del cristallino) e’
l’espressione di un’organismo intossicato con eccesso di radicali
liberi, una visita oculistica con scadenza semestrale permette di
anticipare il danno da ossidazione del cristallino e così di
ritardare o impedire l’evoluzione della cataratta attraverso
l’integrazione di antiossidanti e vitamine evitando l’esposizione
diretta per lunghi periodi a raggi ultravioletti e riducendo al
minimo applicazione di antiparassitari spot on o spray tossici,
inoltre va ricordato che infiammazioni oculari cronicizzate e
trascurate nel tempo possono alterare il liquido oculare
all’interno dell’occhio (Umore Acqueo) modificando la struttura e
il metabolismo del cristallino e quindi favorire i processi di
ossidazione che portano all’opacizzazione del cristallino.
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