Tutela del Saarloos WolfHund in Italia
Displasia
Displasia dell'anca
Dr.ssa C.Pigozzi e Dr. U. Riccò
L'intento di questa trattazione è dare ai "non addetti ai lavori"
alcuni concetti elementari su che cosa è la displasia dell'anca, è
ovvio che per la complessità dell'argomento, questa trattazione può
prestare il fianco a critiche e puntualizzazioni da parte dei
lettori più esperti, che se pur bene accette, non sono si prestano
agli scopi di questo lavoro.
La displasia dell’anca è una anomalia di formazione e di sviluppo
dell’articolazione coxo-femorale che può essere riscontrata in
tutte le specie di animali domestici ma assume particolare risalto
nel cane.Consiste in una malformazione dell’articolazione
coxo-femorale nella sua componente acetabolare (displasia dell’anca
di tipo acetabolare), femorale (displasia dell’anca di tipo
femorale ) o di entrambe le componenti, ciò produce un'incongruenza
tra le superfici articolari con conseguente alterazione delle
stesse; ciò porta inevitabilmente a malattia degenerativa
articolare o artrosi cronica.E’ la malattia ortopedica di origine
non traumatica più diffusa e conosciuta nei cani di taglia media,
grande e gigante (taglie canine in cui la malattia ha maggior
prevalenza e soprattutto si manifesta con maggior gravità). Essa
costituisce la malattia ereditaria del cane che da più anni è stata
oggetto di studi e di programmi di controllo; è stata studiata e
diagnosticata in oltre 150 razze canine.
Le Cause
Questa è una patologia multifattoriale, ossia numerosi fattori,
quali quelli genetici, ambientali e nutrizionali, entrano in gioco
nel suo sviluppo e nel determinarne la gravità .La displasia
dell’anca è considerata una malattia ereditaria, pur non essendo
congenita, con modalità di trasmissione determinate da numerosi
geni,cosa che ne rende difficile l'identificazione dei soggetti
portatori. Ciò significa che la malattia può essere trasmessa, con
modalità ancora non chiarite, da un genitore ad un discendente, ma
non è comunque presente quando il cane nasce perché la stessa
articolazione si conforma durante il periodo della crescita.Le
alterazioni anatomiche poligenetiche si osservano sul processo di
formazione dell’acetabolo, oppure sullo sviluppo dei mezzi di
contenimento, attivi (muscoli del bacino), e passivi (legamento
rotondo e capsula articolare) dell’articolazione coxo-femorale.
Indipendentemente dai fattori ereditari, anche caratteristiche
morfologiche di razza e condizioni endocrine individuali possono
rivestire un ruolo complementare nella genesi della malattia. Tra
le condizioni ambientali, il movimento troppo intenso di cuccioli
in rapido accrescimento, eccessivamente pesanti, tenuti liberi in
ambiente accidentato, può favorire l’aggravamento della condizione
patologica. Anche il sesso dell’animale può condizionare la
comparsa della displasia; nel cane le femmine sono colpite in
rapporto 3:1 rispetto ai maschi, questo è dovuto alla presenza di
estrogeni, in quanto la relaxina determina un rilassamento della
capsule articolare. Nei cani displasici, la cavità acetabolare
risulta troppo ampia, poco profonda e con margini
insufficientemente rilevati. Ne risulta una instabilità della testa
del femore nel corso del movimento che, con il progredire dello
sviluppo dell’animale determinano manifestazioni consequenziali di
tipo artrosico.Nei cani con displasia dell’anca, le modalità con
cui si presentano i segni clinici e la loro gravità variano
notevolmente da un soggetto all’altro. Il cane appare comunemente
riluttante a muoversi, perché cerca di proteggere l’articolazione
dolente. Si riscontra anche una modificazione del modo di correre,
in quanto l’animale cerca di proteggere l’articolazione dolente
assumendo una nuova andatura, che richieda minor movimento a
livello dell’anca. L’animale può manifestare un quadro clinico
caratterizzato da difficoltà ad alzarsi, a procedere ad andatura
normale e a sdraiarsi, e mostrare dolore in seguito a manualità
sugli arti posteriori.
Il controllo della malattia
Non essendo ancora state identificate le mappe genetiche del cane e
quindi non essendo ancora stati identificati i geni responsabili
della malattia per poter individuare i soggetti portatori, il
controllo di queste razze può essere effettuato oggi solo
attraverso lo screening del fenotipo (ossia come sono fatte le
articolazioni) dei riproduttori e di quanti più parenti possibili.
Il controllo del fenotipo, infatti, avviene attraverso lo studio
radiografico delle articolazioni delle anche e lo studio viene
eseguito all’età minima di un anno, per essere certi che le anche
abbiano completato il loro sviluppo. L’età minima richiesta è di 12
mesi per tutte le razze, eccetto però quelle giganti (alani,
molossi , s. bernardo , terranova , mastino napoletano) per le
quali è di 18 mesi; altra eccezione riguarda razze come Leonberger,
Rottweiler, Briard, Grande bovaro svizzero e Bovaro del Bernese per
le quali l’età è di 15 mesi. Per i soggetti che vengono
radiografati ad un’età superiore si deve tener conto delle
modificazioni artosiche secondarie. L’esame radiografico viene
effettuato sul cane anestetizzato o profondamente sedato e
mantenuto in decubito dorsale.
Radiografia
Modalità di controllo della displasia nel mondo
In tutti i paesi dove la displasia si è sviluppata sono diventati
operativi dei programmi di controllo che, presuppongono dei
protocolli ufficiali tali da rendere accreditate, a livello
nazionale ed internazionale, le certificazioni conseguite. Per la
diversità temporale ed ambientale in cui si sono sviluppate tutte
queste esperienze nei vari paesi del mondo, sono stati utilizzati
diversi sistemi per il controllo e la classificazione della
displasia dell’anca ed ancora oggi sono difficili i confronti tra
le certificazioni emesse dai vari paesi e dalle varie
organizzazioni.La Commissione Scientifica della FCI ha cercato di
razionalizzare la classificazione della displasia dell’anca
proponendo una classificazione in cinque gradi (A,B,C,D,E) che è
stata adottata da molte nazioni e che permette comunque un
confronto con quelle utilizzate in altri paesi che hanno mantenuto
le loro precedenti classificazioni. La classificazione della FCI,
ulteriormente suddivisa in sottoclassi (A1, A2; B1, B2; C1, C2; D1,
D2; E1, E2) permette un immediato confronto ed una facile
comparazione con le diverse classificazioni di Stati Uniti
d’America, Regno Unito, Finlandia, Olanda, Svezia e Norvegia.
Protocollo e classificazione FCI
Le norme per l’esecuzione e l’interpretazione delle radiografie
sono state formalizzate come riportato di seguito:A) l’età minima
per la lettura dei radiogrammi è di un anno e, per le razze
giganti, di un anno e mezzo.B) i cani devono essere identificati
attraverso sistemi di riconoscimento quali tatuaggi o microchip. La
stessa identificazione deve comparire sul pedigree e sul
radiogramma.C) Sul radiogramma deve comparire il numero di
identificazione del soggetto esaminato, la data in cui è stato
effettuato ed il simbolo D ed S che identifichi sulla radiografia
l’anca destra o l’anca sinistra del cane. D) Il proprietario deve
sottoscrivere l’autenticità dell’identità del cane radiografato. Il
proprietario deve inoltre autorizzare il veterinario affinché possa
trattenere la radiografia. Il veterinario deve confermare di aver
verificato l’identità del cane, dichiarare se abbia sottoposto
l’animale a sedazione o ad anestesia e se il cane è stato giudicato
sufficientemente rilassato.E) Le radiografie dovranno essere
archiviate in un archivio centralizzato.F) La diagnosi dovrà essere
posta sulla scorta di almeno una proiezione radiografica
ventro-dorsale con le zampe estese (posizione standard 1). Potrà
essere analizzata anche una seconda radiografia con le zampe flesse
(posizione standard 2).G) La radiografia dovrà avere una misura
minima da contenere almeno entrambe le anche ed entrambe le
rotule.H) La qualità tecnica delle radiografie dovrà consentire una
diagnosi accurata dello stato delle anche.I) Se le regole
precedenti non sono rispettate integralmente le radiografie
dovranno essere respinte. J) Le radiografie dovrebbero essere
interpretate da un esperto accreditato o da un gruppo di lettori
scelti dal club di appartenenza del cane radiografato.K) Ogni
centrale di lettura nazionale dovrebbe consentire la possibilità di
appello rivolgendosi alla centrale di lettura del Comitato
Scientifico della FCI.
Descrizione delle classi di displasia
Queste classi fanno riferimento ai cani di età compresa fra uno e
due anni, sulla scorta della valutazione della proiezione ad arti
tesi:A) nessun segno di displasia (GRADO A): la testa del femore e
l’acetabolo sono congruenti. Il margine acetabolare cranio-laterale
appare netto e leggermente arrotondato. La rima acetabolare è
sottile ed uniforme. L’angolo acetabolare secondo Norberg è di
circa 105° o superiore.Nelle anche giudicabili eccellenti il
margine acetabolare cranio-laterale include la testa del femore
ancora di più in direzione latero-caudale.B) anche quasi normali
(GRADO B): la testa del femore e la cavità acetabolare sono
leggermente incongruenti e l’angolo secondo Norberg è di circa
105°, oppure l’angolo di Norberg è inferiore a 105°, ma il centro
della testa del femore si trova medialmente rispetto al margine
acetabolare dorsale mentre la testa del femore e l’acetabolo sono
congruenti.C) leggera displasia dell’anca (GRADO C):la testa del
femore e l’acetabolo sono incongruenti, l’angolo secondo Norberg è
di circa 100° e/o sussiste un leggero appiattimento del margine
cranio-laterale dell’acetabolo. Sono presenti lievi irregolarità o
leggeri segni di artrosi a carico del margine acetabolare craniale,
caudale o dorsale od in corrispondenza del collo o della testa del
femore.D) displasia di grado medio (GRADO D): è presente
un’incongruenza evidente tra testa del femore e cavità acetabolare
con sublussazione. L’angolo acetabolare secondo Norberg è compreso
tra 90 e 100°. Sono presenti segni riferibili ad osteoartrosi ed è
evidente l’appiattimento del margine acetabolare cranio-laterale.E)
displasia grave (GRADO E): sono presenti modificazioni displastiche
evidenti delle articolazioni coxo-femorali quali lussazione o
marcata sublussazione, l’angolo acetabolare secondo Norberg è
minore di 90°, c’è appiattimento del margini acetabolare craniale,
deformazione della testa del femore (testa a fungo, appiattita) o
altri segni di osteoartrosi. Questa classificazione deve essere
fatta sulla scorta del solo referto radiografico e deve essere il
più obiettiva possibile. Lo schema di classificazione può essere
adattato a cani più anziani tenendo in considerazione i segni
secondari di artrosi in relazione all’età del cane. Sono adatti
alla riproduzione solo i soggetti appartenenti alle tre categorie
“a”, cioè normale (HD A), quasi normale (HD B) ed ancora ammesso
(HD C) quest'ultimo grado può non essere ammesso per alcuni club di
razza (es. doberman).
Tratto da:
"DISPLASIE DI SVILUPPO DELL'ANCA E DEL GOMITO NEL BOVARO DEL
BERNESE"
Tesi di laurea anno accademico 2000/2001 del dr. Mai Fiorenzo, che
si ringrazia per la gentile concessione
Tutte le immagini e i contenuti sono
riservati